Nel 2023, l’Italia ha guadagnato un triste primato come il primo Paese in Europa e il quarto al mondo più colpito dagli attacchi malware.
Lo rivela uno studio condotto dall’azienda di sicurezza Trend Micro, evidenziando come l’Italia si posizioni subito dopo Giappone, Stati Uniti e India nella lista delle nazioni più vulnerabili agli attacchi informatici. Questo studio ha anche rivelato un cambiamento significativo nelle strategie dei cybercriminali, che ora mirano ai loro obiettivi con maggiore precisione.
Impatto e Tattiche dei Cybercriminali
Gli attacchi si concentrano su bersagli specifici, abbandonando le campagne di hacking generiche. Nel corso del 2023, sono stati intercettati un totale di 277.616.731 malware in Italia, rispetto ai 246.941.068 del 2022. Questo dato segna un triste primato negativo per l’Italia per il terzo anno consecutivo in Europa, e quarto al mondo dopo Giappone, Stati Uniti e India. I settori più colpiti includono la sanità, il settore bancario e la pubblica amministrazione.
In particolare, l’Italia si colloca al settimo posto a livello globale per le infezioni da macro malware, un tipo di minaccia complessa che agisce come un normale software, addirittura in grado di creare e inviare documenti via email. Nel corso del 2023, l’Italia ha subito 8.343 attacchi di questo tipo. I ransomware, che sono software dannosi che bloccano l’accesso ai sistemi o ai dati fino al pagamento di un riscatto, sono stati particolarmente diffusi in Italia, raggiungendo quota 19.632.
Cambiamenti nel Panorama delle Minacce
Gli esperti di Trend Micro evidenziano un aumento del 10% nei tentativi di infezione rispetto al 2022. “Assistiamo a un cambiamento significativo nel panorama delle minacce,” spiegano da Trend Micro, “con i criminali che preferiscono la qualità delle campagne alla quantità. Piuttosto che mirare a un vasto numero di utenti, vengono lanciati attacchi più sofisticati che puntano a un pubblico di alto profilo, eludendo i sistemi di rilevamento precoce come i filtri di rete e di posta elettronica.”
Questi dati mettono in luce l’importanza di una maggiore consapevolezza e sicurezza informatica per proteggere le organizzazioni e gli individui dagli attacchi informatici sempre più sofisticati.